L’abitato di Roghudi Vecchio, abitata sin dal 1050 e facente parte di un’area grecanica, ora abbandonato, si trova sulle pendici meridionali dell’Aspromonte. Ha le abitazioni posizionate sull’orlo di un precipizio e fu dichiarata totalmente inagibile a seguito di due fortissime alluvioni. Le leggende di Roghudi sono davvero tante e a tramandarle sono gli anziani che vi hanno trascorso la loro infanzia. Secondo una leggenda a Roghudi esistevano le Naràde, delle donne dalle sembianze metà umane con zoccoli di asina, che uccidevano le donne per sedurre gli uomini del paese. Per proteggersi dalle loro irruzioni vennero costruiti tre cancelli, collocati in tre differenti entrate del paese: uno a “Plachi”, uno a “Pizzipiruni” e uno ad “Agriddhea”. Intorno alla metà del Novecento, nel borgo erano presenti dei grossi chiodi conficcati nei muri delle abitazioni, dove venivano fissate delle corde legate alle caviglie dei bambini. Si trattava di un sistema di sicurezza per impedire ai bambini distratti di precipitare nel burrone che circonda il borgo fantasma.
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Roghudi Vecchio - Reggio Calabria
GPS
38.04892750289216, 15.916764736175537
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